Il 2 gennaio 2010, in occasione del Giubileo indetto da Sua Santità, Benedetto XVI, per i novecento anni della nascita del Santo Patrono di Troina si conclude un anno fitto di eventi e manifestazioni...
L’Anno Giubilare dedicato a San Silvestro Monaco Basiliano, a novecento anni dalla sua nascita, rimarrà un evento storico per la città di Troina, non solo per i numerosi eventi che si sono susseguiti fino ad oggi, e per quelli che verranno, ma per tutti quei segni tangibili che vanno dalla solidarietà alla cultura, dalle tradizioni all’arte, memore di un vero e proprio Anno di Grazia per la città.
Ultimo in ordine di tempo, la realizzazione di due mosaici artistici, raffiguranti rispettivamente il logo del Giubileo e lo stemma di Sua Santità, Benedetto XVI, che sono stati collocati ai lati dell’altare, all’interno della Chiesa di San Silvestro.
Frutto dell’artigianato locale, i due mosaici sono stati realizzati da Gaetano Trovato e Silvestro Salinaro, a cura della Confraternita di San Silvestro. I mosaici si vanno ad aggiungere alle numerose opere artistiche realizzate all’interno della Chiesa. Ricordiamo il restauro del dipinto murario raffigurante San Silvestro Papa, del XVI sec., realizzato da Rossella Catania, a cura del Rotary Club di Nicosia, inaugurato lo scorso maggio.
L’opera, rinvenuta solo dopo l’ultimo restauro della Chiesa, nel 2009, è alta 5 metri e larga 2,60 e al centro raffigura Papa Silvestro I, mentre fanno da cornice le scene legate alla sua vita, come quella mentre dona il battesimo all’Imperatore Costantino e lo libera dalla lebbra, il primo Concilio Ecumenico del 325, San Silvestro nell’atto di risuscitare un toro o mentre libera il popolo di un piccolo paese sui monti Sabini dal dragone che seminava morte.
Ed ancora, ad impreziosire l’antica Chiesa di San Silvestro Monaco, cinque altorilievi in caolino, realizzati dal Maestro Dino Cunsolo, artista catanese di fama internazionale. Il primo, il paliotto dell’altare, raffigura il pellegrinaggio che il Santo compì per far visita alla tomba di Sant’Agata, la martire catanese. Il secondo, il fronte dell’ambone, rappresenta l’atto del Santo che invita i fedeli ad ascoltare la Parola di Dio. Gli altri tre, si trovano all’interno della Cappella del Santo, dove è custodita la Tomba, due dei quali rappresentano, rispettivamente, il miracolo del forno e quello del povero, e sono posti sulle pareti laterali, mentre al centro della cappella, un tripudio di Angeli fa da cornice alla Reliquia del Santo, posta all’interno di una nicchia.
Mi tornano in mente le parole pronunciate da Padre Pietro Antonio Ruggiero durante l’inaugurazione della Chiesa il 10 giugno del 2009: “A nulla giova questo tempio riportato all’antico splendore, se le pietre vive che siamo noi non proviamo un nuovo sussulto di fede, di speranza e di amore”. Per questo ci auguriamo che i segni tangibili lasciati dal Giubileo, non riempiano solo gli occhi di chi negli anni avrà la fortuna di poterli ammirare, ma riempiano anche il loro cuore della stessa fede che ne ha permesso la realizzazione.
Sandra La Fico